venerdì 1 agosto 2008

And the winner is....nonprofit!

Nel sondaggio sulla forma più corretta tra NO PROFIT, NOPROFIT, NONPROFIT e NONPROFITS ha raccolto più voti NO PROFIT.

In realtà, come ricorda anche Beatrice Lentati nell'introduzione al dizionarietto, "la stessa espressione NONPROFIT è un bell'esempio di parola a cavallo tra vecchio e nuovo, tra locale e globale: l'espressione è inglese, come anglosassoni sono le dinamiche economiche utilizzare in questo settore, ma PROFIT è di origine latina, quindi per noi facilmente comprensibile, e NON PROFIT è caratterizza da da una trasparenza, da un'immaediatezza non riscontrabili nella birocratica traduzione "senza scopo di lucro". E' probabilmente legata a questo la fortuna che il ternime ha sia alla tv che sui giornali, anche se non a tutti è chiaro come esso debba essere pronunciato o scritto (NONPROFIT come fanno gli americani, NON-PROFIT come continuano a fare gli inglesi più puristi, oppure addirittura NO PROFIT con o senza trattino, ma sicuramente non fanno nò gli uni nè gli altri ma che piace tanto a noi italiani".

Riportiamo dunque il lemma corretto e la sua definizione secondo la redazione del Devoto-Oli:
nonprofit /nQnpr'QfIt || in it. nompr'Ofit/ (o non-profit) loc. ingl., in it. agg., invar. ~ Di impresa od organizzazione che non ha fini di lucro, vale a dire che non può distribuire profitti; ciò non impedisce che i profitti possano essere conseguiti, e dunque che l’organizzazione sia economicamente efficiente, ma gli utili devono sempre essere reinvestiti nelle attività istituzionali. ETIM Propr. “senza profitto” DATA 1992.